Come nasce l'acquacotta
Il piatto più tipico della cucina tolfetana è l'acquacotta, una zuppa di erbe che cambia continuamente seguendo il ritmo delle stagioni. Quella primaverile è realizzata usando esclusivamente erbe selvatiche. Particolarmente ricercati sono i germogli di tamaro (Tamus communis L.) localmente chiamati abbojeli che oltre che per l'acquacotta vengono usati per fare frittate o in umido con una spruzzata d'aceto. Molto ricercati ed abbondantissimi anche gli asparagi selvatici.
Storia
L' acquacotta è la zuppa più famosa di Tolfa. Semplice ed essenziale racconta la storia di chi lavorava nei campi o di chi andava 'alla macchia', cioè i boscaioli e i carbonai, ma anche dei butteri che si portavano dietro una pagnotta conservata nel 'tascapane' e un pignattino che a mezzogiorno riempivano con l'acqua di ruscello, un cipollette selvatico e qualche erba aromatica raccolta alla proda di un campo. Un po' di fuoco, 'un bollore , tanto pane per quanta fame c'era. Questa era l'acquacotta, la più rustica, quella dei carbonai e dei pastori dei guardiani di bestiame, ma e era anche l'acquacotta delle massaie con le verdure dell'orto e le uova del pollaio. Poi la miseria ha allentato la morsa ed è arrivato l'olio a sostituire lo strutto e il pomodoro a dare colore